sabato 21 maggio 2022

Ed ecco il supplemento mensile “Finzioni”

Nuovo sabato con subito sotto la testata l’editoriale (di Ignazi sulla legge elettorale) e l’apertura (di Imberti sulla «mina vagante» Berlusconi con cui deve fare i conti Draghi), relegando i richiami in calce (a Holgado, Pezzali e Giovanni Agostini). In manchette il promo con QR code del podcast del diretòr “Appunti” (oggi con Pacifico e Lagioia sul nuovo supplemento Finzioni segnalato in una pagina interna, che collaborerà con Il Tascabile) e ancora nessuna segnalazione cartacea del supplemento a richiesta Scenari (20 pagine in edicola come ogni venerdì per una settimana). 

All’interno La Giornata in 7 news e De Luca sul “Bollettino di guerra” in un unico articolo su due colonne, poi con Holgado sulla «rappresaglia ibrida» dei russi con attacchi hacker e gasdotti chiusi accanto a D’Aprile sui curdi ancora traditi dall’Occidente, Merlo sulla «scommessa dei manager di stato sul centrodestra» e Di Giuseppe sulla tregua nel governo in attesa delle comunali, Ikonomu illustrata da Nardi sull’ancora sconcertante «Perché le istituzioni hanno paura di un braccio scoperto» (dopo Di Giuseppe allontanata dalla Camera), un’intervista “classica” (con le domande in neretto) di Preziosi a Domenico De Masi, Bolzoni & Tizian ancora sul candidato Lagalla a sindaco di Palermo e (con le loro iniziali ma senza la B puntata...) un’intervista “classica” all’ex rettore, per chiudere con il vicedirettò Fittipaldi sul finanziere Giuseppe Bivona «che danni fa tremare i manager di grandi partecipate di stato, i cda di colossi, grandi gruppi industriali, finanche alti magistrati finiti indagati anche a causa sua», nonché la mini-sezione Enti Pubblici e Istituzioni. 

4 lettere (senza risposte) e Pezzali sulla parità di genere nei compensi del calcio USA che «ci dice molto sul mercato e sulla civiltà» aprono le Analisi,

subito chiuse in una rarissima coppia di pagine con Follini su Berlusconi che la storia ci dice «non può essere diverso da ciò che è stato». 

“Cose da maschi” di Giammei illustrato da Falzone sui capezzoli maschili «che tutti ignorano» apre le Idee, Giovanni Agostini da Trento sul concerto di Vasco Rossi fra le montagne, finendo con il ritorno dello sceneggiatore Tito Faraci che presenta «Il manuale degli attrezzi per sceneggiare un fumetto» (sopra un trafiletto sul suo libro L’uomo con la faccia in ombra e al nuovo mensile Finzioni). 

Allegato a richiesta per un mese da oggi a 2,50 euro (di ben 32 pagine, seguendo la grafica con la testata madre Domani ma senza richiami in prima, almeno stavolta: iniziano Lagioia e Cottafavi) debutta l’ottimo supplemento Finzioni curato da Cottafavi con progetto grafico di Imberti con il titolo “È il tempo dei cuori selvaggi” per l’ospitata al Salone del Libro. 

All’interno articoli quasi tutti inediti (ognuno con i brevi trafiletti biografici degli autori) di Scarpa, Guglieri, Siti, Teresa Ciabatti, Jennifer Egan da La casa di marzapane, Bazzi, Pacifico, Tagliaferri (che di Lagioia direttore del Salone di Torino è la moglie, con il ritorno di una nuova «Elaborazione grafica Domani»), Giunta (su uno scontro «Siti vs Pasolini» splendidamente visualizzato da Luca Zamoc), Lamberti, il poeta Milo De Angelis, Alessandro Gori alias lo Sgargabonzi da Le confessioni di una coppia scambista al figlio morente, Di Grado, la scrittrice Irene Graziosi (che ha fondato il progetto Venti con Sofia Viscardi), un’inedita intervista “classica” (con le domande in neretto, anche se qui sono in tondo e le risposte in corsivo!) dei fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo al regista sudcoreano Kim Ki-duk scomparso nel dicembre 2020, Marchesi, Galeazzi, un gran parallelo tra Capote e Arbasino sviluppato da Baresani, poi Pezzali, Antonelli, un racconto di Ricci, un quasi inedito di Pier Paolo Pasolini e uno di Antonio Delfini (ritratto da Gianluigi Toccafondo per una cover de Il dondolo) più un altro di Natalia Ginzburg, l’ingegnera scrittrice Veronica Galletta, un pagina di “Miscellanea” con una tavola di Yole Signorelli alias Fumettibrutti, poesie, un brano di Cottafavi e uno di Flaiano, la scrittrice Eleonora Marangoni, concludendo con Pieri, Zanni e un’ultima «pagina pubblicitaria fittizia» del«l’unica, vera casa editrice immaginaria» Adelphighetti: «Quasi tutto quello che vedete è finzione». A condire meravigliosamente il tutto, 7 ritratti e 7 paesaggi dall’archivio di Tullio Pericoli. Un gran numero, sotto tutti i punti di vista. E già aspettiamo il prossimo...

Lungo la giornata altri spunti e nostre segnalazioni.

Nessun commento:

Posta un commento